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FrosinoneCalcio – Pensieri & Parole – CRONACA DI UNA RETROCESSIONE ANNUNCIATA.

Di Alessandro Biagi

Ed ora che anche la matematica ha staccato la spina della permanenza in Serie A del Frosinone il tutto sembra essere ancora più indolore. Sarà che la delusione è stata metabolizzata con largo anticipo. Sarà anche che questa retrocessione non è avvenuta a sorpresa ed i prodromi, chiamiamoli anche campanelli di avvertimento erano già suonati da tempo. Certo, ci si aspettava una stagione diversa, con un Frosinone che saliva in serie A per rimanerci. Una aspettativa dettata dalle promesse, dal contesto – vedi lo stadio nuovo, le altre infrastrutture create, etc -, ma non suffragata dalle … premesse.

sassuolo_frosinone2.jpgLa prima premessa negativa, il primo campanello d’allarme è suonato questa estate. Al termine della campagna acquisti, il Frosinone era dato da bookmakers e testate prestigiose, come la più seria candidata alla retrocessione. Ed i tempi erano non sospetti, il Frosinone doveva mettere in mostra la sua sciagurata fase iniziale del campionato. Ma nel vedere la campagna acquisti, più di qualcuno aveva già intuito tutto. Poi il campo ha fatto il resto, ovvero ha dimostrato che nel calcio la palla è rotonda, ma certe logiche vengono rispettate. Se una squadra è più debole delle altre, alla lunga con questa debolezza si devono fare i conti. Ma nonostante questo, il livellamento del campionato in basso, aveva regalato al termine del girone di andata una situazione critica ma non compromessa. Ci si augurava allora che con il mercato invernale si potesse cambiare rotta e corroborare le speranze di salvezza. Invece proprio in quel momento è suonato il secondo campanello di allarme. L’attesa finestra di mercato invernale ha visto la partenza degli acquisti estivi più deludenti (ed onerosi), vedi Campbell, Perica, Hallfredsson e l’arrivo di giocatori, Trotta, Valzania, Viviani, Simic, che, ad eccezione forse del solo Viviani, hanno deluso anche loro. Nello stesso momento per esempio a Bologna, dove erano al pari del Frosinone in zona retrocessione, ma che questa parola non volevano nemmeno sentirla pronunciare, arrivavano giocatori come Sansone e Soriano e poi ancora Mihajilovic in panchina. Come è finita lo sappiamo. Ma sappiamo anche che Bologna e Frosinone sono realtà territoriali, economicamente e socialmente distanti tra loro.

Ora sarà di nuovo Serie B. Nulla di drammatico, anzi. La serie cadetta è la dimensione reale, forse ottimale, che può avere il calcio nel nostro territorio. Si giocherà di sabato, sicuramente a prezzi più modici rispetti a quelli della A e le famiglie, anche economicamente, potranno permettersi di tornare insieme allo stadio per vedere la squadra del cuore, magari più competitiva e, godersi la domenica di riposo in tutta tranquillità. Poi, se sarà ancora serie A, ci sarà l’occasione per avere premesse diverse.

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