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Motociclismo – Domenica 15 settembre l’attesa rievocazione storica, Memorial Pasquale Ferrante

Rivive il mitico “circuito di Frosinone”

PHOTO-2019-09-10-16-30-16-2Si terrà domenica prossima la I° Rievocazione Storica del Circuito Motociclistico Cittadino di Frosinone per moto d’epoca, classiche e moderne Memorial Pasquale Ferrante detto “Pasqualuccio”. L’evento presentato oggi presso la Sala Consiliare del Comune di Frosinone, patrocinato dall’amministrazione del capoluogo in collaborazione con il locale Automobile Club è stato ideato ed organizzato da Luciano Balletti, Sandro Maura Franco Frasca uno degli ultimi piloti protagonisti del Circuito. A fare gli onori di casa gli assessori Mastrangeli e Sementilli, che nei loro interventi hanno ribadito l’importanza di rispolverare la memoria storica della città capoluogo sottolineando i “meriti degli organizzatori che, con grande passione e dedizione,  hanno riportato in vita una antica manifestazione che ha dato e continuerà a dare lustro  alla città di Frosinone”. Il presidente dell’AC Frosinone Maurizio Federico nel ribadire l’importanza sotto il profilo ludico e sportivo della manifestazione, ha confermato la partecipazione dell’ente di via Firenze con particolare riferimento alla sensibilizzazione verso il tema della sicurezza sulla strada.

Il programma della manifestazione prevede il ritrovo presso il Centro commerciale “La Variante” in via Saragat 69 (variante Casilina) a Frosinone, da cui prenderà il via l’avvicinamento al Parco Matusa alle ore 10,30. Da qui le motociclette d’epoca e moderne partiranno per il percorso vero e proprio alle ore 11,30, effettuando l’itinerario per le strade del capoluogo, comprendendo la parte alta della città, lo scalo e la zona commerciale. Il rientro al “Centro la Variante” è previsto alle ore 13 dove si svolgerà anche il pranzo sociale per chi vorrà parteciparvi. In quell’occasione si terrà un’esposizione di vetture e moto d’epoca. Sempre presso il punto di raduno verrà proiettato il video formato da un collage di spezzoni e filmati storici dell’Istituto Luce e di operatori privati sulle gesta dei motociclisti del passato. A partire dalle ore 14,30, infine, l’ACI di Frosinone con la propria autoscuola “Guida Sicura” affiliata Ready2Go, effettuerà dimostrazioni e test drive di Guida Sicura con istruttori qualificati. Il tutto si chiuderà con la consegna dei riconoscimenti e dei premi ai personaggi ed ai piloti del passato e del presente.

PHOTO-2019-09-10-16-30-16Ricordiamo che la prima edizione del Circuito di Frosinone si è disputata negli anni trenta, ma già nel 1927, con il Circuito di Tecchiena le competizioni motoristiche fecero la loro apparizione in provincia. Il culmine della celebrità il tracciato del capoluogo lo conobbe negli anni 50 e 60, sempre con l’organizzazione di Carlo Magni, autentica anima del Circuito. Protagonisti piloti di caratura nazionale, come l’umbro Libero Liberati, campione italiano e vincitore nel 1948 e poi le grandi sfide tra i ciociari. Prima tra i vari Silverio Archilletti, Franco Mancini e Giovanni Morgia, detto “Bicchierino”, l’eterno secondo del Circuito di Frosinone, passato alla storia per essere stato forse il più amato, capace di cinque secondi posti, ma mai vincitore. Poi più tardi anche Antonio Archilletti, Fausto Amicucci, Franco Frasca e Benito Nicoli, ultimo vincitore nel 1969 del circuito nella sua versione classica. Versione che ricordiamo vedeva il via della gara nella zona di De Matthaeis, con il plotone dei piloti che percorreva un chilometro di rettilineo, quello della odierna Via Aldo Moro, fino alla staccata del Campo Sportivo, dove oggi c’è la rotatoria. Poi in salita in viale Mazzini, con il curvone, la curva Incis fino alla curva Zallocco, quella che immetteva in Corso della Repubblica. Ancora salita, per scollinare in piazza Vittorio veneto e tuffarsi in direzione dell’Alberata, i cui tornanti si percorrevano in discesa fino verso il traguardo posto dove oggi c’è la Camera di Commercio o più avanti poco dopo l’incrocio quando si percorreva la versione lunga verso via Tiburtina.

ALESSANDRO BIAGI

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